ZetaTalk: I Cataclismi del Passato
La Terra è testimone di cataclismi nel suo passato
e della loro ciclicità. Oltre alla sua ferita profonda nell’Oceano Pacifico ed
oltre alla deriva dei Continenti, ci sono ferite più evidenti all’occhio umano.
- Montagne
con pareti ripide e scoscese, che si elevano in molti casi per migliaia di
piedi, rappresentano una lacerazione netta di roccia compatta. Esse
sono davanti agli occhi dell’uomo, che si diverte per hobby persino a
scalare le cime di queste montagne, ignorando il loro significato più
profondo. Sono stati fatti degli esperimenti per determinare quanta forza
occorre per spaccare la roccia in questo modo? Nessuno l’ha fatto. Il
motivo si trova nel desiderio profondo dell'umanità di evitare di pensare ai
passati cataclismi della Terra.
- Sotto il
mare delle Bahamas si trova la prova di civilizzazioni che sono sprofondate
– grandi strade e indicatori stradali, chiaramente di origine artificiale.
Queste zone sono state esplorate da molti cacciatori di fortuna, sono
state fotografate a colori e più volte pubblicate. Allo stesso modo le antiche
città Inca sorgono a così grandi altezze che non potrebbero nemmeno essere
state costruite, né tanto meno abitate. Tuttavia la Comunità scientifica
continua a sostenere che i cambiamenti terrestri si verificano in maniera
non violenta, un centimetro per volta, secondo il ritmo sperimentato
durante l’attuale civilizzazione.
- L'Antartide
testimonia il suo passato di regione paludosa calda e umida e lo stesso
vale per il Mare del Nord, dove si estrae il petrolio. Allo stesso modo le
regioni temperate portano le cicatrici di quelle che sono state chiamate ere
glaciali, quando queste regioni erano coperte da neve e ghiaccio esattamente
come le zone polari. Un indizio di questi cambiamenti si trova nel
magnetismo fissato nella lava indurita, che dimostra che il Nord e il Sud magnetico
sono cambiati nel tempo. Vi è stata forse una spiegazione adeguata da
parte della Comunità scientifica? No, in quanto tutte le spiegazioni
partono dal presupposto che la sottile crosta terrestre sia sempre rimasta
nello stesso posto, poiché l’idea di stare su una zattera che si muove su
un mare di magma sotto di noi è troppo spaventosa da prendere in
considerazione.
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