ZetaTalk: Il Giorno più Terribile
Il giorno del grande slittamento polare, come quello che si verificherà durante il prossimo passaggio del dodicesimo
pianeta, non è qualcosa che un essere umano sulla Terra potrà ignorare. Per la maggior parte di loro, sarà il giorno più
terribile.
- Coloro che non ne sono stati informati in anticipo non se la passeranno peggio di coloro che ne hanno sentito parlare
ma che non hanno potuto adottare i cambiamenti necessari nella loro vita per prepararsi. Infatti, non avere un
preavviso sarà quasi una benedizione per quelli incapaci di prepararsi, poiché in tal modo non si tormenteranno per le
scelte fatte. Coloro che si sono preparati saranno in una condizione di grande ansia, immaginando il peggio. Sia che un
uomo si renda conto di ciò che sta per accadere senza però essersi messo al sicuro, sia che non ne sia per nulla a
conoscenza, l'effetto è lo stesso. Si attenderanno gli eventi. Come abbiamo descritto, questa attesa può assumere varie
forme di distrazione come andare alle feste o di negazione come continuare con la routine quotidiana come se tutto sia
normale, ma per la maggior parte questa attesa è come trattenere il respiro. Lumanità è sotto shock, dal momento in
cui si rende conto che la Terra ha arrestato la rotazione fino al momento dello slittamento polare, uno shock che dura
per diversi giorni.
- Per quelli lungo le coste, l'ora in cui la crosta terrestre si muove insieme al nucleo nella nuova posizione non è ancora
il momento traumatico, ma lo diventa quando il nucleo e la crosta della terra si arrestano. È allora che le gigantesche
onde di marea rotolano lentamente allinterno delle zone costiere, prima da un lato e poi, quando l'acqua inverte la
direzione, dall'altro. Entrambe le maree sono ugualmente devastanti. Trovarsi in alto sul livello del mare ma vicini
alle linee di costa non garantisce sicurezza se l'acqua non ha nessun altro posto dove andare, poiché la pressione
dellacqua dietro il fronte dell'onda forzerà l'acqua in su quando entra in contatto con un qualsiasi ostacolo, per cui si
viene sommersi comunque. Cavalcare l'onda significa essere sbattuti contro le coste e lasciarsi travolgere dall'onda
significa certamente esserne sommersi, ma per fortuna questa non è una morte dolorosa.
- Quindi, chi si trova lungo le coste muore quasi inevitabilmente per le ondate di marea, se non è già morto prima. Per
coloro che si trovano allinterno al sicuro dalle ondate di marea, i terremoti sono comunque devastanti. Qualsiasi tipo
di costruzione viene scossa così violentemente da collassare, schiacciando ed intrappolando chiunque all'interno.
Quelli che si trovano alloggiati in tende o capanne di paglia si troveranno insieme ad esse a subire una spinta laterale,
ma oltre a rischiare qualche ferita o contusione, rimarranno relativamente incolumi. Rimanere distesi al suolo durante
questa fase è di per sè una protezione, poichè l'attrito con la terra impedisce di essere scagliati molto lontano. Nelle
città, le strutture crollano, generando dappertutto gli scenari visti dopo i grandi terremoti.
- I feriti muoiono per mancanza di cure mentre i sopravvissuti presto si ammalano bevendo acqua contaminata dalle
fognature distrutte; con le vie di comunicazione ostruite da tutti i lati, la mancanza di cibo fa il resto dei morti. Quelli
che vivono su zolle continentali in fase di subduzione ai bordi degli oceani si trovano sommersi in profondità
dall'acqua dell'oceano a cui non possono opporre alcuna resistenza, annegando certamente. Quelli situati dove la
rapida subduzione avviene in zone sopra il livello del mare possono trovarsi su terreni molto caldi durante i momenti
che seguono lo slittamento polare, quando la crosta smette di muoversi e le zolle continentali si scontrano a vicenda
come vagoni di un treno il cui motore viene improvvisamente arrestato.
- In questo caso l'altezza sul mare aiuta, più grande la distanza dalla zona di attrito fra le croste dove si genera il calore,
migliore la situazione. Il calore può essere abbastanza intenso da fondere la roccia, come attestano i testimoni
sopravvissuti a tali visioni apocalittiche. I vulcani, attivi ed inattivi, esplodono violentemente, coprendo le zone
circostanti sotto una pioggia di roccia e polvere e surriscaldando l'aria in moda da estinguere tutta la vita in pochi
istanti. Le tempeste di fuoco provocate dai petrolchimici incandescenti, che si formano durante l'interazione dei gas
col calore vulcanico e per le continue fulminazioni, non sono fenomeni prevedibili. Possono accadere ovunque e come
i venti violenti che si formano durante gli uragani sono fattori che avvengono nell'atmosfera, non sulla Terra. Anche se
sono rare, queste tempeste di fuoco sono devastanti e bruciano tutto ciò che si trova sotto quei muri di fiamme in un
grande olocausto.
- Nelle zone rurali i sopravvissuti subiscono in maniera meno tragica limpatto con il collasso della civilizzazione che
con i cambiamenti del clima. Allinizio, le riserve di cibo vengono usate fino allesaurimento, poi si presenta il grave
problema dellimpossibilità di coltivare la terra. Si rivedrà forse il Sole tra le nuvole? Più di ogni altra cosa è questo
problema a costringere la gente sopravvissuta allo slittamento polare a vagare alla ricerca di una terra dove si veda
ancora il Sole, nella speranza di trovarsi semplicemente dal lato sbagliato della Terra per qualche ragione. La fame
costringe i sopravvissuti a mangiare qualsiasi cosa si trovi, a masticare vecchie pelli, mangiare i rami di alberi morti
ma senza però riuscire a placare la fame. Anche la morte per inedia è una morte relativamente indolore, poiché il
corpo si indebolisce. La mente si offusca e la persona perde coscienza, la morte arriva praticamente nel sonno.
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